The final step

Il fulcro di questo blog è stato il gancio appendiabiti. Durante il corso di Storia Della Tecnologia è stato condotto uno studio approfondito sull'oggetto relativo al brevetto di John Tomas White.  

Durante l'analisi del brevetto sono state approfondite alcune tematiche che spaziano dal funzionamento del gancio di White, ai termini ostici del brevetto, al contesto sociale e ai risvolti che ha portato l'oggetto, presente tutt'ora nella quotidianità. 

Tuttavia, non è stato possibile reperire informazioni di auspicabile importanza relative alla pubblicità di tali articoli, in quanto l'appendiabiti è un oggetto che, a parere mio, è di primaria necessità, come il pane, pertanto non necessità di essere pubblicizzato per essere venduto.
Al fine di agevolare la lettura e rendere piacevole l'analisi del brevetto è stato inserito nel blog un abbecedario.

Tale blog è stato necessario, per me in primis, per comprendere quanto un oggetto irrilevante come il gancio appendiabiti presenti una storia, spesso subdola, (chi ha mai collegato la figura di Thomas Jefferson all'appendiabiti?) ricca di avvenimenti che hanno condizionato l'evoluzione dell'oggetto.

Torino, 14 giugno 2018.

Uno sguardo all'attualità

Oggi l'appendiabiti è al centro dell'attenzione nei centri commerciali, ma nessuno detta rilevanti attenzioni alla sua funzionalità e alla sua primaria necessità per appendere i capi di abbigliamento.

Tuttavia, l'appendiabiti ha gli occhi del pubblico addosso nella scena di "The Artist" (scritto e diretto da Michel Hazanavicius presente nelle sale dei cinema italiani dal 9 dicembre 2011) in cui la protagonista, Bérénice Bejo nelle vesti di Peppy Miller, viene ripresa mentre abbraccia e corteggia l'omino appendiabiti dalle sembianze umane.
Di seguito riporto il link della scena presente su YouTube e un'immagine che la ritrae:
https://www.youtube.com/watch?v=qv2VlPieL4M

Torino, 13 giugno 2018

Abbecedario

A come Abbigliamento
B come Bagno
C come Cappotto
D come Design
E come Elegante
F come Filo di ferro
G come Gancio
H come Hulett
I come Indumenti
L come Legno
M come Moda
N come Nastro
O come Omino
P come Pantaloni
Q come Q............
R come Rogers Elmer
S come Stile
T come Tomas White
U come Uncino
V come Vestiario
Z come Z...........


Torino, 13 giugno 2018

L'appendiabiti e la pubblicità

L'appendiabiti non è il protagonista principale degli spot televisivi riguardanti le case di moda più gettonate e più "in" di Milano, roccaforte della moda, ma circonda sempre l'atmosfera ed è sempre presente sulle scene cinematografiche.

Già agli albori del gancio appendiabiti è possibile osservare come tale oggetto venne sfruttato dai colossi del mercato. Nel 1912 venne utilizzato per pubblicizzare il sapone dell' "inaffondabile Titanic" su una tavola di metallo reggente due ganci appendiabiti per gli accappatoi.

Tuttavia, negli anni '50 si potevano riscontrare cartelli pubblicitari sulle tavole di legno che reggevano i ganci appendiabito, come riportato nell'immagine sottostante.
La pubblicità è relativa ad articoli riguardanti il cibo e la cucina.

Oggi, tali articoli vengono utilizzati in gran parte come arredo e i designer ne fanno ampio uso per le decorazioni degli interni e, principalmente, dei bagni.

Torino, 12 giugno 2018

Notizie biografiche e di contesto

Il gancio appendiabiti trova la sua culla negli Stati Uniti d'America tra il 1900 e il 1906, dove vengono brevettati circa 190 modelli, nonché evoluzioni dei modelli di fine Ottocento, di cui si riconosce come padre il presidente americano Thomas Jefferson. Il padre ufficiale, però, è un disegnatore di paralumi, impiegato presso la società TIMBERLAKE WIRE & NOVELTY COMPANY IN JACKSON, nel Michigan, Albert J. ParkHouse, che, come riferito nel post precedente, per soddisfare le innumerevoli richieste dei clienti più stravaganti e dei colleghi d'ufficio di un'azienda del Mississipi, che lamentavano il ridotto spazio per riporre gli abiti, prese un filo di ferro, gli diede la forma delle spalle e lo rifinì con un uncino nel centro. Così, i sarti dell'epoca iniziarono ad esporre i propri abiti sui nuovi appendiabiti e a rivenderli, così vennero brevettate nuove grucce, date le numerose richieste dei clienti.
Nel 1906 Meyer May, un commerciante di Grand Rapids, nel Michigan, divenne il primo rivenditore su grande scala di ganci appendiabiti.
Nel 1932, Schuyler C. Hulett, come annunciato nel post precedente, brevettò un nuovo modello di appendiabiti, più efficiente, che preveniva le pieghe e, insieme a Elmer D. Rogers, nel 1935 progettò un appendiabiti che permettesse di riporre i pantaloni mediante l'asticella inferiore orizzontale.
Negli anni successivi non vengono riconosciute particolari invenzioni, ma, tuttavia, si possono apprezzare le migliorie apportate nel corso della storia.

Torino, 11 giugno 2018.

Gli sviluppi dell'invenzione: da Jefferson a Trump...

Il gancio appendiabiti ha subito un processo di evoluzione non irrilevante nel corso della storia, o meglio, dalla sua invenzione ad oggi.
Thomas Jefferson, come ideatore e terzo presidente degli Stati Uniti d'America, prima e John Tomas White, come inventore, cinquanta anni dopo, sono due degli innumerevoli nomi che hanno collaborato all'invenzione che ha rivoluzionato l'arredo, la moda e la vita quotidiana: il gancio appendiabiti.
I primi ganci appendiabiti presentavano forme richiamanti il modello di Albert J.ParkHouse, il quale prese un pezzo di filo e lo modellò formando due ovali, dove appoggiavano le spalle e piegò le estremità per formare il gancio. 
I modelli a venire, di ganci appendiabito, appendini o grucce, denominate in tal modo a seconda della regione, presentavano diversi miglioramenti. Eravamo agli albori del XX secolo ed essi presentavano già forme ricercate e con funzionalità rilevanti, quali capacità di ottimo stoccaggio per le gonne e per le vesti raffinate delle nobili signore.
Nel 1932 Hulett, come anticipato nel post precedente, brevettò una progettazione migliore del gancio, inserendo la barra orizzontale inferiore.
Ovviamente, negli anni a venire, lo sviluppo dell'appendiabiti ha continuato a prosperare. Ciò è dovuto alle innovazioni tecnologiche e alle moderne tecnologie di stamperia: oggi le grucce più utilizzate per scopi domestici sono quelle in plastica.
Tuttavia sono presenti sul mercato diverse tipologie di grucce dalle forme ergonomiche e simpatiche, colorate e decorate con pietre preziose, oppure realizzate con materiali ecocompatibili come cartone, spago o qualsivoglia materiale.
Le case di moda più rinomate presentano decorazioni con cristalli e perle e, addirittura, imbottiture in raso o in velluto per proteggere i capi preziosi, comprati dai "nobili" del ventunesimo secolo.
Il bisogno, la moda o il mercato ha prodotto migliaia di modelli, che soddisfano le più esigenti richieste: appendiabiti per pantaloni, cinture, cappotti, camicie e da viaggio, pieghevoli.

Appendiabiti del periodo vittoriano

Tipologia di appendiabito di Hulett

Gruccia in plastica - La più utilizzata

Appendiabiti con design moderni

Appendiabiti da muro divertenti

Torino, 11 giugno 2018.

I primi inventori dell'appendiabito

In questo post andrò ad analizzare i brevetti precedenti sui quali si basa l'invenzione di Tomas White.

Facendo capo al post precedente, ho affermato che Thomas Jefferson si ingegnò nella creazione del primo prototipo di gancio appendiabito. Tuttavia bisogna attendere il Novecento per vedere come l'appendiabiti si espanse su larga scala. Nel Novecento, negli Stati Uniti vennero presentate 190 tipologie di gancio appendiabito con i relativi brevetti.
Dal prototipo di T. Jefferson si diffuse anche l'appendiabito a filo, il quale venne inventato nel 1869 da O. A. dello stato del Connecticut. L'invenzione venne poi attribuita ad un dipendente della Wire Timberlake e Novelty Company, Albert J. Parkhouse, in Michigan.
Nel 1906 Meyer May diventò il primo commerciante di articoli relativi agli appendiabiti.
Solo nel 1932 venne migliorata la gruccia da C. Hulett che brevettò un appendiabito in grado di prevenire le pieghe.

Appendiabito a filo

Appendiabito in legno da parete - 1940

Thomas Jefferson